Viaggi di Istruzione Grecia
Home | Chi Siamo | Condizioni Generali | Traghetti | Contatti & Prenotazioni spacespace
telefono 0831 564257space

GRUPPI STUDENTI

Tours Classici in nave
Tours Classici in aereo
Tours Combinati
spaceEscursioni
space
spaceIsola di Cipro
space

GRUPPI ADULTI

Tours Classici in nave
Tours Classici in aereo
Tours Grecia del Nord
Atene - Creta
spaceEscursioni
space
Isola di Cipro
-Altri Tours
-

TOUR DELL'ARGOLIDE


Il Canale di Corinto è un canale artificiale che collega il Golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l'istmo di Corinto. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6.345 m.
La sua utilità è soprattutto quella di risparmiare più di 400 km sulla rotta tra il Mar Ionio e l'Egeo evitando il periplo del Peloponneso. La sua più grossa limitazione è la dimensione che non consente il transito alle moderne navi transoceaniche.
In compenso è molto usato dalla navigazione di diporto con un transito annuo stimato di 11.000 imbarcazioni.
L'idea originale di costruzione del canale si può far risalire all'imperatore romano Nerone verso l'anno 67, quando inviò sul posto 6000 schiavi ad iniziare lo scavo; l'operazione venne sospesa a causa della morte dell'imperatore e il suo successore, Galba lo ritenne un progetto troppo oneroso per dargli seguito
 
Epidauro è una piccola città greca dell'Argolide, conosciuta principalmente per il suo santuario dedicato ad Asclepio e per il suo teatro, ancora utilizzato al giorno d'oggi per accogliere rappresentazioni teatrali.
È inserita nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

Storia

Con Esculapio la medicina si innalzò a scienza divina e vediamo che l’apparizione del primo medico coincide coincide con la prevalenza della religione sulla medicina. Nel famoso Asclepio di Epidauro, trovano rifugio molti ammalati provenienti da tutte le regioni della Grecia e da altri Paesi del mondo antico.
La cura si basava su metodi ipnotici, ma si eseguivano anche interventi chirurgici. Furono curate molte malattie che ancora oggi suscitano l’ammirazione e lo stupore tra gli scienziati – si citano casi di persone riportate in vita dopo morte.
C’è un mistero intorno alla personalità, agli studi medici ed alla capacità di Esculapio. Gli studiosi hanno accertato che visse durane il XIII sec. A.C. e che venne divinizzato successivamente. Le leggende lo citano come figlio di Apollo.

Il miglior edificio conservato e ben restaurato della zona dell’antica Epidauro è il teatro, opera dello scultore ed architetto Policleto, che disegnò anche il teatro circolare di Tolo. Il teatro è famoso sin dall’antichità per l’armonia delle sue linee e per la sua acustica perfetta. Ha posti per 14.000 spettatori.

Nel piccolo museo di Epidauro ci sono pezzi architettonici provenienti da Tolo e dal tempio di Esculapio, le famose “medicine (jamata) – collane con incisione che citano le guarigioni – il famoso capitello corinthio dello scultore Policlete, ornamenti architettonici in ceramica e rappresentazioni degli edifici del luogo sacro, opere scolpite negli anni classici e Romani, oggetti di rame, strumenti chirurgici.

 
L’Antica Tirino è una città antichissima, abitata già nel III millennio a.C. . Si può capire l’importanza di questa città dalla potenza e grandiosità delle mura della sua acropoli come dai resti delle abitazioni. Secondo la leggenda, per la costruzione dell’acropoli furono inviati 7 Ciclopi di Likia. Si considerano una loro opera le mura che circondano l’acropoli, costruite con enormi massi di pietra irregolare – alcuni pesanti 13 tonnellate.
Nell’acropoli di Tirino sono stati scoperti i resti di un palazzo circolare del III millennio a.C. , pezzi di mura del periodo mesoellenico (2000 – 1600 a.C. ) con ricchi affreschi, e parti di edifici.
 
Nafplion è una gradevole cittadina del Peloponneso,la sua prima denominazione fu Nauplia.fu L'antica Nauplia prende tradizionalmente il nome da Nauplios, eroe Argonauta figlio di Poseidone.
Qui cominciano molte delle vicende, poi elaborate dal mito, che portarono alla guerra di Troia. Alla base di tutto,l'espansionismo economico dell'Argolide verso nuovi mercati nel Mar Nero (il viaggio degli Argonauti) che veniva ostacolato dalla ricca città di Troia. Di qui, la volontà di distruggere questa città, situata in posizione strategica all'imbocco dei Dardanelli, e dunque in grado di bloccare i traffici verso il Mar Nero.
Nauplia fu conquistata nel 7°secolo a.C. da Argo, ne divenne il porto. I Nauplioti furono cacciati in Messenia. Nel 300 a.C. la città fu fortificata con mura poligonali che esistono ancora oggi. La città si spopolò durante il periodo Romano.
Durante il periodo bizantino, Nauplia non fu mai troppo importante, perchè veniva vista come una città troppo soggetta ai potenziali attacchi dei pirati, e non come una fonte di reddito.

Oggi Nauplia è il centro agricolo, commerciale ed industriale della regione. I suoi monumenti sono il Castello Veneziano di Palamiti – con la prigione dove venne rinchiuso Kolokotroni - , il caratteristico Castello Veneziano Burgi, al centro del porto, e molti edifici della città.
La Chiesa Bizantina di San Giorgio, costruita nel 1619 con affreschi delle scuola italiana del XVIII secolo e fra essi una copia della ”Ultima Cena” di Leonardo da Vinci; la prima scuola Greca che venne aperta nel 1832; La Chiesa del Santo Spiridone; la chiesa cattolica della Metamorfosi naa come monastero e trasformata in moschea dai Turchi; il Palazzo del Parlamento e sulla strada del rione Provvidenza (Pronia) si distingue, scolpito nella roccia, il “Leone dei Bavaresi” opera del 1840.

Importante il Museo Archeologico di Nauplia (Piazza della Costituzione) dove si possono ammirare importanti ritrovamenti provenienti da scavi di grandi centri preistorici, monumenti megalitici di Midea – una ricca collezione di vasi, pezzi di affreschi e tavolette con la scrittura “lineare B” provenienti dal palazzo di Micene, utensili di rame, arnesi ed armi.

 
Argo importante centro commerciale dell’Argolide, situato vicino all’Antica città. Città che conobbe periodi di floridezza economica ed artistica.
In altura vi è Larissa che domina la città, vi sono i resti di un castello Pelagico con aggiunta di modifiche Franche e Veneziane.
Nell’acropoli, dove vi era il tempio di Giunone Acrea, si sono trovati resti di edifici Bizantini. Su di una collina vicina sono stati riportati alla luce restio di edifici del periodo Miceneo. Unico nella sua costruzione il Teatro, scavato nella rocciae un po’ più in basso si possono ammirare i pavimenti in Mosaico del conservatorio Romano.
Bellissima è la chiesa della Madonna dei Vrachi.
 
Micene
“Il viandante che attraversa il Peloponneso dell’est, indirizzandosi verso il sud, dopo aver superato i tetri varchi ed i fondovalle di Nemea, vede dopo un po’ allargarsi davanti a lui, ampio e luminoso, un grande campo fertile. Sotto l’ampia cupola del cielo, fino ad oggi profumata dall’afito dei timo, si spande una vegetazione vigorosa. E’ un paese tranquillo con terreno grasso e soffice, come carne succosa, che si abbandona impassibile, per tutto l’anno all’arcana gravidanza. Questa terra benedetta è il campo Argolico”.
(A. Terzakis – “Principessa Isabo”)

Storia

I resti dell’antica Micene si trovano su un’altura rocciosa. E’ una posizione che domina sin dall’antichità le strade per Fliunta, Nemea, Cleone e Corinto.
Secondo una tradizione antichissima, fondatore della città fu il mitico Perso, figlio di Zeus e Danae, che ritornando dall’Asia, dopo una lunga permanenza obbligata, portò con se i Ciclopi, che costruirono le imponenti mura con enormi pietre.
Il periodo florido dei Micenei iniziò dal XVI secolo e quando venne distrutta la civiltà Minoica, i Micenei presero l’iniziativa della vita economica e culturale del territorio Greco creando un impero ed ampliando le loro relazioni commerciali lungo tutto il Mediterraneo fino al VI sec. A.C..
La dinastia dei Pelopidi (Atridi)sollevarono Micene all’apogeo della potenza e della gloria. Questi famosi e tragici Atridi – ed in particolare Agamennone – ispirarono i poeti e gli autori sia dell’antichità che di epoche più recenti, con poemi intorno alle loro vite inquiete.

Gli scavi hanno portato alla luce l’acropoli di Micene, diverse tombe dentro e fuori le mura della città.
Famosa la “Porta dei Leoni” (vedi foto) con la rappresentazione scolpita delle due leonesse in un enorme monolitico triangolare, posato su un grande architrave anch’esso monolitico. Le due leonesse affiancano una simbolica colonna.
Nell’acropoli sono stati rinvenuti i resti del cimitero reale dove, in un doppio recinto circolare murato, furono trovate in totale 6 tombe di Re e membri della famiglia Reale con preziosi ornamenti d’oro, d’argento, di rame, di argilla e di bronzo, arnesi, armi ed altri oggetti.
Nell’acropoli vi sono ancora i resti del Palazzo Reale, di un luogo sacro, ecc. Ma ciò che desta interesse è la larghezza della mura, che nella maggior parte dei punti, misura dai 3 ai 7 metri e nella sezione a nord arriva ai 14 metri, con una uscita segreta sotterranea.
Impressionanti sono le grandi tombe a Tholos trovate fuori dall’acropoli e l’ambiziosa fantasia degli archeologi ha caratterizzato tre delle tombe con dei nomi “Tesoro Atreo” o “Tomba di Agamennone” , “Tomba di Clitennestra”, “Tomba di Egisto”.
La ricchezza e la luminosità degli oggetti personali trovati nelle tombe reali hanno contribuito a denominare Micene “città d’oro”.

 

 

ALBERGHI

Atene
Mati
Tolo
Patrasso
Sparta
Olimpia
Delfi
Kalambaka
Salonicco
Creta
Rodi

space

spaceINFO GENERALI

space
spacePer saperne di più
space
spaceRichiesta Informazioni
space

 

© NetFerry - Gruppi Studenti & Adultii - Tutti i diritti riservati - P.I. 02089830745
tel. +39.0831.564257 - fax +39.0831.223042 - info@netferry.com